DISASTRO AEREO DI CASTIADAS

DOPO SEDICI ANNI, LA CORTE DI APPELLO DI CAGLIARI ASSOLVE CON FORMULA PIENA GLI IMPUTATI DEL PROCESSO
…E IL BELLO PER NOI DEVE ANCORA VENIRE

Come tutti auspicavamo succedesse, ed è proprio il caso di dire “l’avevamo detto”, ci siamo arrivati.

Finalmente è ufficiale  la notizia che la sentenza di primo grado, che aveva comminato pene comprese tra 3 e 5 anni di reclusione, nei confronti dei titolari dell’aviosuperficie di Castiadas, un dirigente e due ispettori dell’ENAC, è stata annullata dalla recentissima sentenza della Corte di Appello di Cagliari.

Assolti quindi con formula piena  gli imputati nel processo per il disastro aereo di Castiadas, avvenuto nel 2007  in cui purtroppo persero la vita il geometra perugino Paolo Marcagnani, la moglie Sonia Baccianella e l’amica Roberta Stanzione, partiti da Foligno la mattina del 30 agosto 2007 a bordo del Rockwell Commander AC 114B pilotato e di proprietà del Marcagnani.

Dopo sedici interminabili anni, arriva l’assoluzione per Francesco Persico, all’epoca direttore dell’aeroporto di Cagliari, Marco Veloce ispettore aeroportuale, Rita Macis ispettore aeroportuale, Paolo Contini e Efisio Contini, proprietario e gestore dell’aviosuperficie.

Per gli imputati e per noi si tratta di un successo importantissimo, e non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione sia agli amici Contini ai quali abbiamo da sempre manifestato il nostro appoggio e la nostra solidarietà, che nei confronti dei dipendenti ENAC.

Ricordiamo che pochi giorni dopo la pubblicazione della sentenza del tribunale di Cagliari, AOPA Italia attivò un profondo confronto legale interno che portò alla pubblicazione sul nostro sito di un white book di commento a latere della sentenza, stilato dal nostro socio Felice Lima, magistrato, pilota e costruttore amatoriale di uno stupendo RV7, che potete scaricare qui sotto:

Un vero e proprio libero e lucidissimo punto di analisi (invitiamo chi non l’avesse letto a scaricarlo e a leggerlo) che ha aperto la strada a riflessioni tecnico giuridiche non indifferenti (forse anche agli addetti ai lavori?),  a fronte del timore che la libertà di praticare le discipline del volo sulle aviosuperfici rischiasse di essere pesantemente colpita da questa sentenza shock, capace di provocare un contraccolpo pesantissimo.

Contraccolpo che si concretizzò come sappiamo, nella stesura di una nuova bozza di regolamento delle aviosuperfici ENAC, costruito scientemente per erigere un muro difensivo a vero e proprio scudo legale dei propri dipendenti a rischio di condanne, e per dare un forte segnale interno all’Ente, che potete scaricare qui sotto:

Quella bozza, che sembrerebbe essere già stata approvata dal CDA ENAC in una versione in cui non ci risulta sia stata fornita alcuna spiegazione in risposta ai commenti ricevuti nella fase di pubblica consultazione, mortificandola e confinandola ad un mero adempimento formale, e nonostante le nostre reiterate richieste di apertura di un tavolo di confronto, presto arriverà come una scure sulle nostre teste. Tutto ciò nonostante i tentativi di AOPA di mitigare una errata volontà di distribuire responsabilità a chi non ne dovrebbe avere, come ha dimostrato la sentenza di assoluzione, e a fronte della nostra posizione chiara ed inequivocabile, appoggiata dalla stragrande maggioranza dei gestori, dei piloti AG e VDS, e delle più importanti associazioni, secondo cui è esclusivamente in capo al pilota il pilota la responsabilità finale di operare o meno su di un sedime non aeroportuale, in base alla propria esperienza e allenamento, alle condizioni ambientali, alle caratteristiche tipiche del proprio velivolo pubblicate sui manuali operativi, e dopo aver acquisito le opportune informazioni sull’agibilità della pista.

Ora, anche se la speranza è fievole, rimane solo da vedere se il felice risultato finale di questo iter giudiziario potrà convincere i vertici ENAC a tornare sui loro passi e a non agire impulsivamente sull’onda di un verdetto di primo grado provvisorio e manifestamente ingiusto, come non abbiamo mancato di riportare nelle sedi più disparate e con tutti gli operatori interessati.

AOPA Italia a nome della comunità dei piloti, è stata come sempre proattiva con ENAC,  proponendo e caldeggiando tra le proposte nate dai vari confronti, l’acquisizione istituzionale da parte dell’Ente, del database di Avioportolano dell’amico Guido Medici come fonte nazionale di informazione aeronautica certificata.

Uno strumento professionale sempre aggiornato e completo pubblicato dalla azienda veneta ed usato da tutti i piloti, che ultimamente ha anche raggiunto l’obbiettivo di essere fonte ufficiale del database di Garmin, dopo essere stato da tempo adottato da software cartografici di pianificazione e navigazione come il diffusissimo Sky Demon, Air Navigation, ed altri. Qualcosa si sta finalmente muovendo in questa direzione, e dopo il nostro ennesimo invito ai vertici dell’Ente avvenuto a Friederichshafen,  sono già in atto degli incontri. Speriamo si concretizzi questa opportunità, che valorizzerebbe anche il patrimonio imprenditoriale aeronautico made in Italy.

In tutto ciò, chi avrebbe dovuto stare al nostro fianco in questa battaglia e ha scelto di non farlo, sarà sicuramente stato informato anticipatamente, ma certo si guarda bene dal dirlo pubblicamente,  che Aero Club d’Italia, dopo una  propria proposta effettuata nel corso di una riunione bilaterale a via Gaeta, apparirà nel nuovo documento ENAC, come possibile soggetto affidatario del servizio di controllo e verifica delle aviosuperfici. Davvero una grande scelta di campo a difesa delle nostre infrastrutture private!

Sapendo quanto succede in Via Beccaria in termini di efficienza, con le pratiche di rinnovi triennali avanzati, passaggi di proprietà e nuove registrazioni VDS che giacciono inevase da mesi e mesi provocando anche pesanti danni economici agli interessati, possiamo solo dire amaramente che se accadrà, ci sarà davvero da esserne disperati.

Secondo voi quante aviosuperfici decideranno di tornare ad essere campi volo, distruggendo de facto una indispensabile e preziosa rete privata di infrastrutture a costo zero per il territorio, portando a compimento un occulto progetto per controllare ed eliminare anche queste preziose realtà?

Siamo stati sfrattati dagli aeroporti, ora rischiamo la stessa fine per le aviosuperfici, cosa ci serve ancora per comprendere quanto sia importante condividere un pensiero comune e stare tutti dalla stessa parte?

Ma questo, e la storia ce lo ha insegnato, si chiama utopia. Siamo italiani, e per una cadrega o per un posto al sole, magari a Roma, si sa, faremmo qualsiasi cosa, a qualsiasi costo.

P.S.  Vi lascio con un interessantissimo documento pubblicato dalla FAA dal titolo “Off Airport Ops Guide” che presto tradurremo per tutti,  noterete un differente approccio dal nostro, ahimè decisamente diverso da chi vuole polverizzare la “legge Gex” cercando di trasformare le aviosuperfici in “aeroporti in erba” per poi farle morire di asfissia.

Il Presidente

Rinaldo Gaspari

Per chi volesse rinfrescarsi la memoria sull’argomento, o approfondirlo, gli articoli nei quali abbiamo trattato estesamente questo argomento in precedenza sono:

 

Immagine di copertina: “Tribunale di Cagliari” by Stephen Downes is licensed under CC BY-NC-SA 2.0

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