TUTTO MENTRE LA GUERRA AI NOVEMBER CONTINUA E SI ALLARGA ANCHE AGLI AEROMOBILI EUROPEI CHE TRASPORTANO PASSEGGERI IN ITALIA.  IL TURISMO RINGRAZIA, I CITTADINI PILOTI ONESTI PURE. PRONTI A PROMUOVERE UNA CLASS ACTION

Prima di tutto per avere un quadro rappresentativo della realtà dei fatti, vi invito a leggere pazientemente i testi di questi articoli, apparsi online nel tempo sui siti di famosissi quotidiani nazionali… (ad esempio questo link oppure questo): essi sono alcuni dei mille vergognosi articoli pressoché identici, pubblicati urbi et orbi a discapito della nostra immagine pubblica:

  • “Asti, 26 maggio 2021 –Maxi evasione fiscale e sequestro di 17 tra aerei ed elicotteri in tutta italia, eseguito dalla Guardia di Finaza di Asti.  I beni sequestrati hanno un controvalore complessivo pari a 10 milioni di euro a fronte del reato di contrabbando doganale con evasione iva per un ammontare complessivo pari a piu’ di 2 milioni. Le indagini della GdF hanno riscontrato l’evasione di rilevanti diritti doganali da parte di cittadini italiani che, tramite interposti Trust di diritto statunitense nei quali sono stati conferiti gli aeromobili, sono risultati essere i beneficiari ed effettivi utilizzatori degli aerei e di elicotteri. La pratica fraudolenta ha reso possibile l’utilizzo stabile degli aeromobili nello spazio aereo nazionale ben oltre il periodo massimo di sei mesi previsto per il regime di temporanea importazione per i velivoli immatricolati all’estero. Il tutto  per fini personali e commerciali, comprese le riprese cinematografiche anche in fiction televisive e film internazionali. Il meccanismo illecito, architettato da due esperti nel settore aeronautico e utilizzato da 18 cittadini italiani, ha permesso l’evasione dell’iva per un ammontare complessivo pari a piu’ di 2 milioni di euro e dell’immatricolazione nel registro delle targhe italiane di numerosi aeromobili. L’operazione e’ stata condotta nelle provincie di Asti, Alessandria, Genova, Milano, Cremona, Varese, Bolzano, Venezia, Padova, Bologna, Ravenna, Pisa, Perugia, Terni, Viterbo, Roma, Caltanissetta e Ragusa.”

Bene, innanzitutto l’articolo non è firmato (!) in secondo luogo noterete subito come il bravo autore/giornalista abbia evitato volutamente e scorrettamente di usare una forma dubitativa riguardo ciò che sta comunicando, dando un significato ben preciso di sentenza inappellabile a ciò che sentenzia tra le righe: “i 18 cittadini sono degli evasori ”. Una gravissima calunnia in piena regola, soprattutto se venisse in seguito dimostrata la non colpevolezza degli indagati.

Il 17 giugno 2021 timidamente, in quanto di sicuro fa più notizia ciò che genera titoloni, appare su alcune testate questa news:

  • “Sono stati dissequestrati i 17 aerei finiti nel mirino il 26 maggio scorso in diverse zone d’Italia con l’operazione “Icaro” della Guardia di Finanza di Asti. A deciderlo è stato il tribunale del Riesame. Lo rende noto la ditta di manutenzione dei velivoli Cirrus dell’aviosuperficie di Ozzano(Bologna), in una nota stampa. I proprietari degli ultraleggeri ed elicotteri sequestrati hanno mostrato i documenti, con i quali, si legge nella nota stampa, “era evidente che i velivoli fossero stati sia regolarmente sdoganati che regolarmente denunciati nelle dichiarazioni dei redditi dove viene pagata anche la tassa del lusso”.

Tralasciando la cronica ignoranza di gran parte dei giornalisti che in modo molto bizzarro etichettano come “ultraleggero” qualsiasi velivolo  che non pesi come un Airbus 380, nei fatti la ditta di manutenzione bolognese di Cirrus, con il proprio comunicato stampa cerca correttamente di fare chiarezza su di una questione fondamentale: gli aeromobili sono immatricolati “N” non certo per evadere o eludere fiscalmente il pagamento di IVA tasse e dazi doganali, ma per libera scelta “tecnica” dei loro armatori, che ritengono più opportuno far rispondere i loro aeromobili alle regole Americane FAA piuttosto che sottostare a quelle EASA applicate nel nostro paese da ENAC.  L’intestazione dell’aeromobile ad un “Trust” poi, è condizione necessaria voluta dalle leggi USA, affinché un soggetto non cittadino statunitense possa legalmente disporre all’estero di un aeromobile immatricolato nei registri “November” cioè appartenente al mondo aeronautico USA, e quindi soggetto alle regole dettate dalla Federal Aviation Administration.

A distanza di un anno, esattamente il 22 Aprile 2022 la guerra ai November registra nuovamente una tornata di sequestri… e tornano puntualmente i titoloni corredati da immagini di jet privati con poltrone in pelle umana “oligarca style”.

17 Aerei

A Gennaio 2022 infatti, dopo che la Cassazione accoglie il ricorso della Procura di Asti (vedi allegati)  riconoscendo la parvenza (fumus) del reato di contrabbando, viene rimandata la questione al tribunale del riesame di Asti, che giorni fa si pronuncia, confermando il decreto di sequestro preventivo emesso nel 2021.

La GdF quindi ritorna a sequestrare i mezzi oggetto del presunto reato di contrabbando, avviando una operazione che parte venerdì mattina dal Comando provinciale di Asti, per interessare molte province, nonché coinvolgendo ENAC che dirama ad aeroporti e gestori di aviosuperfici un comunicato davvero agghiacciante con allegato elenco di velivoli da rintracciare…  un vero e proprio clima da caccia alle streghe.

Nel frattempo AOPA Italia cosa fa? Con il supporto di un team di fiscalisti e legali, come abbiamo già scritto, il 14 ottobre 2021 ha inviato ad ENAC, al MIMS Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e di conseguenza a tutti gli enti di stato interessati, un interpello utile a fare chiarezza (al netto delle varie sentenze) sulla questione November.

Risultato? Ovviamente stiamo ancora aspettando una risposta, nonostante i nostri solleciti.

Il nostro parere e la nostra posizione di analisi, pur nel totale rispetto del lavoro dei Giudici, è che la sentenza sia  molto severa, e allo stesso tempo errata nelle sue conclusioni, proprio perché non tiene conto della normativa aeronautica di matrice europea (Regolamento), che come ben sappiamo è cogente ed abroga le norme interne contenute nel codice della navigazione che siano in contrasto, in base alla quale è possibile mantenere marche extra-ue su aeromobili non complessi e non utilizzati a fini commerciali. Prova di ciò è anche contenuta nella normativa europea in materia di licenze, peraltro recentemente pubblicata  sul nostro sito AOPA, per la quale oltre alla licenza FAA, sarà richiesta la licenza EASA ai piloti stabiliti in Europa  che conducono aeromobili N nel territorio unionale.

La stessa Agenzia delle Dogane, in risposta allo specifico quesito posto tramite altri colleghi, ha esplicitamente ammesso che i nostri aeromobili N sono “beni unionali”, contrariamente a quanto afferma la sentenza.

 Ad una seconda specifica richiesta da parte dei nostri esperti, in merito alla conferma che l’Art. 36 del TULD debba considerarsi implicitamente abrogato a seguito dell’entrata in vigore del Codice Doganale dell’Unione Europea (anch’esso essendo un regolamento europeo è direttamente applicato negli Stati membri senza necessità di ratifica ed abroga tutte le norme interne in contrasto con quelle unionali), la stessa Agenzia delle Dogane ha ribadito la preminenza della normativa aeronautica su quella doganale, suggerendo di fare uno specifico quesito ad ENAC/MIMS per fare chiarezza, cosa che abbiamo fatto con la nostra “Istanza confermativa”.

Ma le note dolenti che riguardano gli attacchi all’Aviazione Generale e di conseguenza danneggiano anche le attività avioturistiche non sembrano preoccupare più di tanto le istituzioni… gli aerei November voleranno in altre nazioni vicine dove saranno accolti a braccia aperte, esattamente come quando le nostre imbarcazioni tassate da Monti abbandonarono i porti nazionali per andare in Francia Spagna Croazia Slovenia e in altre mete estere portando benessere, pagando manutenzioni, acquistando carburanti, lubrificanti, polizze assicurative e mille altri servizi, alimentando un indotto economico decisamente ad alto valore aggiunto. Tutto a scapito del “sistema Italia”. Ci preme far anche notare, che ci sono imprenditori e aziende di manutenzione e organizzazioni di training che hanno investito denaro e risorse per certificarsi sugli aeromobili FAA (November), e ora perderanno i loro clienti. Ma quando e se ci sarà una sentenza che dovesse chiarire definitivamente la posizione regolare di chi oggi è accusato di evasione contrabbando e quant’altro, chi pagherà il salatissimo conto dei danni???

Ma non importa, tanto che preoccupazione c’è? Il grande Totò ce lo ha insegnato, qualcuno che paga in Italia c’è sempre… un vero peccato che quel qualcuno in questo caso siamo noi, onesti contribuenti e cittadini, puniti perché rei della colpa più vergognosa del dopoguerra: amiamo volare.

AOPA Italia 1961-2022 da oltre sessant’anni a fianco di chi vola

Qui sotto i link alla documentazione relativa alla vicenda:



AOPA Italia