“L’ITALIA FA CASSA CON I PILOTI PRIVATI La raccomandazione attuale non può che essere: Se volete evitare la tassa sul lusso, evitate l’Italia!”

COMUNICATO SHOCK DI UNA RIVISTA TEDESCA

 NEL FRATTEMPO AUMENTA IL NUMERO DI PILOTI ATTERRATI IN ITALIA CHE ANCHE A DISTANZA DI ANNI STANNO RICEVENDO DALLE FIAMME GIALLE VERBALI IN CUI SI IPOTIZZANO ATTIVITA’ DI AEROTAXI ABUSIVO, E TENETEVI FORTE, TRA I TANTI ANCHE UN VDS/A ATTERRATO A VENEZIA LIDO!!!

AEROTAXI ABUSIVO e AVIOTURISMO:

 ovvero come far scappare gli aeromobili dal nostro paese come avvenne per le imbarcazioni dopo la mazzata del governo Monti

Oltre alla famosa “Operazione Icaro” del maggio 2021, senza che lo si sappia ufficialmente, forse  esiste anche una “Operazione Aerotaxi”???

La solerte volontà di scovare evasori “volanti” non si è evidentemente fermata e procede spedita attraverso un percorso a tutto tondo, che apparentemente sembra tener conto anche dei termini di prescrizione dei verbali. Vi preghiamo di mettervi comodi e di leggere questo articolo fina alla fine.

L’estate scorsa e anche recentemente, siamo stati chiamati in causa da AOPA Germania e successivamente dalla consorella Svizzera AOPA CH, per altri due episodi che ci hanno lasciato letteralmente di sale… 

Interno Pilatus PC24

Lussuoso interno di un Aeromobile Pilatus PC24 in configurazione Aerotaxi

Ecco la descrizione dei fatti con le dichiarazioni di uno dei  “presunti evasori” e lo scambio di mail tra noi e la Guardia di Finanza, omettiamo nomi e cognomi per evidenti ragioni di privacy :

un socio Pilota della consociata AOPA Germany “MH”, imprenditore internazionale di altissimo livello, atterra dalla Germania a Peretola con il suo TBM700, imbarca due meccanici incaricati di effettuare delle operazioni di manutenzione alla barca di sua proprietà situata in Croazia, li riporta al termine del lavoro (regolarmente pagato con fatture alla ditta italiana) e se ne ritorna a casa. Cosa ci sarebbe di tanto strano direte voi? Nulla infatti. Peccato che dopo un periodo di tempo viene raggiunto via posta da un Verbale di Contestazione della GdF di Firenze che gli intima di pagare 520€ per “evasione di quanto stabilito dall’art. 3 SEXIES, decreto legge 2 marzo 2012, nr.16, convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, nr.44 comma 10-bis, art.16 del Decreto Legge 6 dicembre 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011 nr.214 recante “Disposizioni per la tassazione di auto di lusso, imbarcazioni ed aerei”.

Il perché lo spieghiamo molto semplicemente: l’imprenditore legalmente usa il proprio aereo anche per lavoro, come fanno moltissimi cittadini e imprenditori europei, e ha l’aeromobile intestato alla sua società. I solerti finanzieri, spulciando a posteriori lo stralcio voli  della Società di Gestione Aeroportuale, ritengono il volo sia un servizio di aerotaxi e quindi comminano al proprietario una sanzione per l’evasione della tassa che prevede il pagamento di 100€ per ciascun passeggero imbarcato, quindi 2 pax per 2 uguale 400€ più 120€ di sanzione (il 30%).

La sanzione  non viene inizialmente ricevuta, in quanto viene inviata al destinatario via PEC, ignorando che la PEC italiana e quella tedesca non sono compatibili tra loro, e facendo perdere naturalmente tempo utile per fare ricorso. Una volta ricevuta, veniamo contattati per assistere il socio che ci prega di spiegare alla GdF le proprie ragioni. Dopo innumerevoli tentativi a vuoto, il nostro Presidente  riesce finalmente a parlare con uno dei  firmatari del verbale, il quale  spiega che c’è una circolare ENAC che chiarisce i termini dell’attività aerotaxi sugli aeroporti minori (?).  Argomentiamo  che le cose non stanno nei termini in cui sono state interpretate, e che il procedimento avrebbe dovuto secondo noi essere sospeso in autotutela. Lui ci invita ad inviare le controdeduzioni del Sig. MH al Comandante.

AOPA Italia invia una prima mail dopo la telefonata:

“Gentilissimo Maresciallo “C…”,

facendo seguito alla nostra telefonata di stamane, sono andato a ricercare la NI ENAC 2014-003 che mi ha citato, per verificarne il contenuto. Mi permetto di farvi alcune precisazioni.

La nota citata, che allego per vostra comodità, venne richiesta come chiarimento dalla nostra Associazione AOPA a proposito della possibilità di effettuare “voli aerotaxi  sugli aeroporti aperti al traffico civile di Aviazione Generale, non provvisti del Certificato di Aeroporto rilasciato dall’ENAC ai sensi del  “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti” (RCEA) ed. 2 del 21 ottobre 2003”, e per Assicurare che i servizi aerotaxi sugli aeroporti non certificati vengano svolti senza limitazioni, a meno di quelle tecniche operative derivanti dalla compatibilità della pista con le specifiche prestazioni dei velivoli interessati.” Come viene indicato chiaramente nel paragrafo 2: “SCOPO”.

Il Direttore Centrale ENAC infatti, ora in pensione dopo aver ricoperto la carica di Vice Direttore Generale, fu informato da AOPA e dal sottoscritto che alcune Direzioni Territoriali Competenti non autorizzavano i suddetti voli operati su Aviosuperfici o su aeroporti di Aviazione Generale privi del “Certificato di Aeroporto” rilasciato da ENAC. Per farle un esempio anche se ne sarà sicuramente informato, non è il caso di Firenze, ma i piccoli aeroporti “turistici” come Massa Cinquale o come Milano Bresso, piuttosto che Reggio Emilia o Alessandria, giusto per  citarne alcuni (attualmente sono più di 58) non possiedono tale certificato in quanto possono ospitare solo voli della cosiddetta Aviazione Generale e non voli di natura Commerciale (Linea, Charter, interessati dalla vendita di biglietti ai passeggeri), come ben specifica l’introduzione della Nota Informativa stessa.

Altro chiarimento riguardava la necessità di aggiornare la pubblicazione ufficiale “AIP ITALIA”, la “Bibbia” che tutti i piloti sono tenuti a consultare prima di ogni volo, che conteneva informazioni errate riguardo al tema specifico:

  1. CAPO 4.2
  2. Da una verifica dei dati pubblicati in AIP risulta che spesso sono riportate informazioni non corrette in merito alla possibilità di effettuare attività di aerotaxi o anche altre attività su alcuni di questi aeroporti, generando confusione nell’utenza o addirittura proibendo lo svolgimento di questa attività laddove essa è invece consentita in termini regolamentari.

Per tornare al nostro problema specifico, è comprensibile che,  come indicato nel CAPO 3.1 :

L’attività aerotaxi, pur essendo espressione di trasporto commerciale nel rapporto transattivo tra operatore aereo e cliente, ai fini del rapporto con le funzioni aeronautiche e con le infrastrutture di terra interagisce con le stesse modalità di un volo della c.d. Aviazione Generale.”

sia molto facile l’incertezza di valutazioni senza ricorrere alle dichiarazioni del Pilota in Comando, unico ufficiale responsabile del volo in grado di dichiararne la natura (aerotaxi o privato), quindi in grado di dichiararne l’eventuale “espressione di trasporto commerciale”.

Ma la cosa più importante è che la stessa nota ci esplicita al CAPO 3.6 quanto i voli Aerotaxi per poter essere effettuati, siano subordinati alla Certificazione dell’Operatore da parte delle Autorità Aeronautiche Nazionali, e quindi e al possesso del cosiddetto C.O.A. Certificato di Operatore di Trasporto Aereo.

CAPO3.6:
Sugli aeroporti di Aviazione Generale, ovvero non certificati, è quindi consentita l’effettuazione di servizi aerotaxi senza limitazione al numero di posti, che dipende dalla sola compatibilità aeronautica tra aeroporto e velivolo. E’ pertanto responsabilità dell’operatore verificare l’adeguatezza delle infrastrutture in termini di caratteristiche fisiche ed operative con le prestazioni del velivolo e con i requisiti di certificazione per il mantenimento del COA.

Quindi è il COA , l’unico documento riconosciuto in ambito internazionale come titolo che consente  di effettuare legalmente voli remunerati indipendentemente dalla proprietà del velivolo, che come sapete, può essere affidato in esercenza a terzi o ad altre  società che lo utilizzano (ad esempio ITA ha in leasing i propri velivoli che non sono direttamente di proprietà della Compagnia, che li ha in esercenza).

Sperando di aver fatto cosa gradita per le vostre considerazioni,

Porgo i miei distinti saluti.

Ovviamente la comunicazione non sortisce nessun risultato, e AOPA scrive di nuovo alla GdF di Firenze:

“Il giorno 16 luglio alle ore 16:39:54 , come si evince dall’allegato alla presente, e dalla notifica digitale di avvenuta trasmissione PEC sottostante,

la scrivente Associazione AOPA Italia “Aircraft Owners and Pilot Association” inviava in nome e per conto del sig. “MH” una comunicazione a FIxxxxxxxxx@pec.gdf.it contenente commenti e considerazioni riguardo alla contestazione di evasione di quanto stabilito dall’art. 3 SEXIES, decreto legge 2 marzo 2012, nr.16, convertito con modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, nr.44 comma 10-bis, art.16 del Decreto Legge 6 dicembre 2011, nr. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011 nr.214 recante “Disposizioni per la tassazione di auto di lusso, imbarcazioni ed aerei”.

La dichiarazione da noi inoltrata (in allegato postacert.eml) del sig.MH, titolare dell’Azienda a cui è intestato il velivolo in questione,  evidenziava quanto la natura del trasporto non oneroso dei passeggeri da egli imbarcati presso l’Aeroporto di Peretola non fosse assimilabile ad attività di Aerotaxi, ma meramente conforme a quella liberamente effettuabile sui territori comunitari con un velivolo privato, come previsto dalle norme Europee di EASA, Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea e di ENAC, non essendo oltremodo l’Azienda del sig.MH, titolare di COA – Certificato di Operatore Aereo, certificato necessario per effettuare, con la conduzione di piloti professionisti in possesso di adeguate licenze commerciali, un trasporto di tipo “Aerotaxi”, e senza il possesso del quale, si configurerebbero anche reati di trasporto abusivo passeggeri.

(Reati che naturalmente  non sono stati mai denunciati al pari dell’evasione fiscale) Immaginate voi quale effetto ha sortito anche questa mail? Nessuno. Non ci è rimasto che inoltrare all’Agenzia delle Entrate la controdeduzione che finora non ha prodotto nessun effetto che sia a nostra conoscenza.

Questo ovviamente ci fa pensare quale possa essere il feeling di una persona che porta in Italia risorse economiche e opportunità per le nostre aziende… e che sicuramente non ha problemi economici che lo porterebbero (secondo le accuse)  ad evadere la risibile cifra 520€, rispetto a quanto costa riempire i serbatoi del suo aereo milionario, e rispetto a quanto avrà speso per l’intera l’operazione di manutenzione della sua barca.

Stesso episodio, neanche a dirlo, è capitato anche all’equipaggio svizzero che ha avuto la stessa malsana idea di atterrare a Firenze. Stessa dinamica.

Neanche a dirlo, AOPA Italia si è rivolta con notevole insistenza anche all’amministrazione pubblica della città, facendo ben presente che queste azioni rischiavano di compromettere il traffico di Aviazione Generale estero penalizzando quindi anche l’indotto avioturistico della città.

La Risposta????  Noi non c’entriamo nulla, non siamo la Guardia di Finanza.

Perfetto!

Ecco la ragione per cui stizziti, i piloti tedeschi e svizzeri hanno deciso di condividere le loro amarissime esperienze, suggerendo ai loro colleghi di non venire assolutamente mai più a volare in Italia. Ma gli episodi non finiranno qui, c’è da giurarci, non ci crederete, ma anche ad un VDS/A è toccata la stessa sorte : nel 2018 un pilota è atterrato al Nicelli con a bordo la propria compagna e solo in questi giorni, ha ricevuto anch’esso la sorpresina, dato che l’aeromobile era regolarmente intestato ad una società.

Bristell

Il Bristell: uno splendido ultraleggero biposto che nulla ha a che vedere con una macchina usata per servizi aerotaxi (la legge 106 vieta il lavoro aereo agli ULM)

Naturalmente non ci fermeremo qui, andremo avanti con le nostre azioni facendo altri interpelli, e continuando a chiedere di abolire questa vergognosa e inutile tassa che grava sui nostri aeromobili.

Abbiamo chiesto chiarimenti ad ENAC e al Ministero delle infrastrutture e della Mobilità sostenibili ma non possiamo non considerare con estrema amarezza che siamo messi davvero male, facciamo progetti e leggi per promuovere l’Avioturismo, con ancora in vigore una assurda tassazione degli aeromobili da turismo, e tartassando chi trasporta regolarmente passeggeri come una normale vettura privata. Pensiamo di essere pronti all’accoglienza???

In questo modo come comparto potremo fare ben poco per rimettere in moto la nostra economia messa a dura prova dalla pandemia… allontaneremo definitivamente sia i cittadini europei, che nel pieno diritto di usare una modalità di trasporto come quella aerea vorrebbero usare il proprio aeromobile, sia quelli italiani. Entrambi colpiti ingiustamente da una illogica tassa che non ha eguali in tutta l’unione, e che rispetto alle imbarcazioni dimostra una cieca ed evidente disparità di trattamento.

Disparità nei confronti di piloti e armatori, nonché nei confronti delle vere società di Aerotaxi e dei loro passeggeri.

Qui sotto alcuni verbali degli episodi citati tra i quali quello del VDS del nostro Socio atterrato a Venezia Lido.

AOPA Italia è con voi dal 1961. Da più di sessanta anni a fianco di chi vola, e associarsi costa meno di due caffè a settimana.  State con noi.





Verbale della sanzione comminata al Pilota di un VDS/A atterrato a Venezia Lido

No Tassa Monti!


AOPA Italia